lunedì 4 luglio 2016

I 5 peggiori Crossover Marvel degli ultimi 10 anni





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L'altro giorno mi è capitato di leggere un commento riferito a Civil War che mi ha particolarmente colpito.
"Voi parlate di Civil War come di uno dei migliori Crossover della Marvel solamente perché tutti quelli usciti dopo hanno fatto cagare".

Non del tutto vero, ma nemmeno del tutto falso.
Se c'è una cosa (negativa), che posso dire della Marvel, è che dal post Civil War hanno senza dubbio esagerato con i grandi eventi e con gli stravolgimenti di continuity, proponendo almeno una volta all'anno un Crossover che, nella maggior parte dei casi, si è rivelato mediocre, sceneggiato in maniera trascurata e talvolta anche in grado di sprecare quella che sembrava una buona idea.
"Il grande evento che cambierà l'Universo Marvel PER SEMPRE!", "Nulla sarà più come prima", "Gli Eroi Marvel si uniranno per quella che potrebbe essere la loro ultima batt..." No, niente di tutto questo.

E' stato proprio il BOOM di vendite che ha fatto Civil War che ha convito la Casa delle Idee a seguire questa linea editoriale. Perché grazie ai Crossover, non ci si assicura solo alte vendite per la serie principale, ma anche per i tie-in che la riguardano.
Il punto è che la serie vende in ogni caso, la qualità non è fondamentale. L'importante è trovare un tema accattivante e coinvolgere più personaggi possibile, creando dei tie-in sulla loro testata (che interrompono quasi la narrazione), in modo da pubblicizzarsi a vicenda.
Questo ha portato alla luce non solo dei pessimi Crossover, ma anche alcune delle peggiori storie mai pubblicate dalla Marvel Comics.



#5 ASSEDIO

Siege, pubblicato a fine 2009, scritto da Brian Michael Bendis e disegnato da Oliver Coipel.



C'è solo una parola per descrivere Assedio: IL NULLA.

Difficile farsi venire in mente un Crossover più banale e vuoto di questo, vista la trama inconsistente, che si potrebbe semplicemente riassumere con una frase.
Norman Osborn invade Asgard (prima parte), Sentry uccide Ares (seconda parte), intervengono i Vendicatori (terza parte), Sentry/Void uccide Loki e viene ucciso da Thor (quarta parte).
L'unica vignetta degna di nota la potete vedere qui sopra, ovvero Sentry che apre in due Ares. Tutto il resto, beh, è da dimenticare.
A parte la scena in cui l'Uomo Ragno stende Osborn con un pugno.
Nessun momento di pathos, pochi avvenimenti emozionanti, rarissimi colpi di scena, caratterizzazione dei personaggi praticamente inesistente. Tutto ciò che un Crossover non deve essere.

Una rissa, una pura e semplice rissa.
Serviva qualcosa che mettesse fine al regno di terrore di Norman Osborn, ed eccola qui.
Un arco narrativo talmente piatto e scialbo che probabilmente Bendis l'avrà pensato a una seduta al cesso.

E questo non è stato solo l'evento che ha messo fine al Dark Reign, come molti pensano, è anche l'evento che ha messo fine a tutti gli scenari creati dopo Vendicatori Divisi, Civil War e la Morte di Capitan America.
I Vendicatori originali di nuovo uniti, Tony Stark e Steve Rogers tornati amici, l'Atto di Registrazione dei Superumani abolito... insomma, tutto era tornato (più o meno), come prima.
Ma si sa, alla Marvel talvolta cambiano tutto per poi finire col non cambiare niente, passando attraverso storie ottime (vedi per esempio Superior Spider-Man), talvolta passando per cicli pessimi come questo.
E se qualcuno sa cosa doveva rappresentare quella vignetta con Reed Richards e Ciclope che dicono "Lo sapevo" vedendo Osborn impazzire, me lo spieghi.

E dire che c'era gente che si lamentava di Secret Invasion.
Quanto odio Brian Michael Bendis.


#4 AVENGERS VS X-MEN

AvX, pubblicato nel 2012.




Quante aspettative distrutte.

Se penso a cosa avrebbero potuto fare autori come Claremont, Byrne o Shooter, con un tema del genere, mi viene da piangere.
Per la prima volta, X-Men e Vendicatori si scontrano, in un arco narrativo che sembrava epico solo a leggerne il nome, ma che si è rivelato solo una fiera di noia e dialoghi banali.
Se Assedio era l'emblema della banalità, AvX è sicuramente l'emblema della delusione.
Il discorso rimane lo stesso: una trama talmente piatta e scialba che si potrebbe descrivere con una frase: I Vendicatori vogliono fermare Hope, ma gli X-Men (colpo di scena!) vogliono tenerla con sé, e scatta un'emozionante (citazione necessaria) battaglia fra le due fazioni, che culmina con la Forza Fenice che si impossessa di 5 X-Men, e così le due fazioni si uniscono per contrastarli.
Dodici episodi che hanno raccontato una storia che poteva essere benissimo racchiusa in 5-6 parti.

Solo una serie infinita di scontri, che più che un Crossover somigliava a un infinito PPV di Wrestling: praticamente una vetrina per Vendicatori, ormai da diversi anni le punte di diamante di casa Marvel.
Perché, a differenza di Civil War, non c'era uno slogan "Da che parte stai?", la storia metteva in luce gli Avengers come i "buoni" della situazione.
Gli X-Men, quindi, si ritrovarono a fare la parte degli STRONZI e degli infami, perché i Vendicatori, freschi freschi del loro incredibile exploit al cinema, dovevano passare come gli eroi che il lettore medio avrebbe tifato.
12 interminabili, noiose, mal narrate parti dove quasi nessun mutante ha mostrato un briciolo di caratterizzazione. No, tutti messi lì a far numero per partecipare alle battaglie e fungere da pedine per Ciclope ed Emma Frost, del tutto privi di personalità.

E lo dico io, che non sono mai stato un fan dei Mutanti della Marvel.
Ho sempre preferito i Vendicatori, e avrei tifato i Vendicatori, ma vedere personaggi di tale spessore ridotti a macchiette di una guerra che traeva le basi dal nulla più totale, ha tolto tutta la magia a uno scontro che poteva essere molto più sentito dai fan.
Di nuovo: se qualcuno di voi mi spiega a cosa cavolo è servito Hulk, mi fa un favore.
Ok, il suo intervento era logico, ma dal discorso che ha fatto Cap sembrava la loro arma segreta, e non ha fatto praticamente nulla.

Crossover che è forse una delle più grandi delusioni che mi abbia mai dato Marvel.
Personalmente lo ricorderò con piacere solo per aver visto la mia amata Cosa dagli occhi blu prendere a sberle Namor in più di un'occasione.


#3 DARK AVENGERS

Dark Avengers 1-16, pubblicato nel 2009, scritto da Brian Michael Bendis e disegnato da Mike Deodato Jr.



"Il mio nome è Norman Osborn e approvo questi Vendicatori"

Un'idea geniale. Ma andiamo per ordine.
Nel 2009 accadde un evento senza precedenti: i villain diventarono la legge e gli eroi si ritrovarono a essere braccati come dei criminali.
Norman Osborn succedette a Tony Stark e divenne capo dello S.H.I.E.L.D. (che poi ribattezzò H.A.M.M.E.R.) e formò una squadra di Vendicatori oscuri formata esclusivamente da criminali e individui mentalmente instabili, muniti di nuovi costumi e nuove identità.
Già in questo articolo vi parlai di come in Civil War diversi supercriminali si ritrovarono dalla parte della legge contro gli eroi anti Registrazione.
Bullseye, il nemico mortale di Devil, divenne Occhio di Falco, Moonstone diventò Miss Marvel e Venom (l'ex Scorpione, non Eddie Brock) fu trasformato in un nuovo Uomo Ragno. Insomma, non furono cambi di identità campati per aria, c'era un legame fra i loro poteri e caratteristiche.
Norman Osborn, quello che un tempo era solo il Goblin che tormentava l'Uomo Ragno, divenne Iron Patriot, una sorta di fusione fra Capitan America e Iron Man.
Daken, il figlio di Wolverine, diventò Wolverine a sua volta, e gli ex-membri del team di Stark, ovvero Ares e Sentry, entrarono nelle file di Osborn.

Insomma, era tutto perfetto. Quella di Bendis fu un'idea ottima, innovativa e assolutamente originale.
Peccato che la messa in pratica fu tutt'altro che accattivante.
"Le Avventure di Norman Osborn e del suo fantastico amico Sentry" sarebbe stato un nome più azzeccato, vista l'utilità e il ruolo degli altri personaggi. La serie non ha aggiunto nulla alla maggior parte dei membri del gruppo, così come loro non hanno aggiunto nulla alla serie.
Le loro saghe erano avvolte da un immensa aura di banalità, dal confronto con Morgana, ai loro conflitti interni, fino alla delirante saga di Molecola.
Tutto ruotava ed è sempre ruotato intorno a Osborn e Sentry: sul loro rapporto, sul loro stato mentale.
Una serie che ha anche DISTRUTTO il personaggio del Guardiano d'Oro, stravolgendo completamente la sua storia e le sue origini, per poi concludere con la sua morte (per niente sentita o emozionante) al termine di Assedio.
Il modus operandi di Bendis, in pratica, spremere ogni fibra di un personaggio per poi ucciderlo.
Unica cosa positiva della serie? Gli ottimi disegni di Mike Deodato.

Pur non essendo un vero e proprio Crossover, si tratta comunque della serie che raccontò le vicende principali del Dark Reign, lo status quo creatosi dopo l'ascesa di Osborn, quindi sento di poterlo considerare tale, vista anche la sua breve durata.

Più che altro perché Dark Avengers, secondo me, rappresenta al meglio Bendis in tutta la sua mediocrità nello scrivere testate Vendicative.
Parte con un'idea ottima e originale, poi si perde in storie piatte, fan service, uccisioni di personaggi inutili, stupidi errori di continuity e dialoghi da mani nei capelli.
Stupide battute da parte di tutti i personaggi, anche se sono seri come Thor, deliri e frasi assurde da parte dei personaggi considerati "pazzi" all'interno della storia (perché sì, dal momento che in teoria sono pazzi, facciamogli digli cose dall'altro mondo) e discorsi esistenziali che dicono tutto senza dire nulla.
Una volta addirittura paragonato a Stan Lee per i suoi dialoghi botta e risposta, Bendis è forse lo scrittore che secondo me ha "rovinato" e reso banale la Marvel come nessuno ha fatto.
Sono quasi arrivato a ODIARE le ottime storie che ha sformato intorno agli anni 2000, come Powers, Alias, il ciclo su Devil, Ultimate Spider-man, perché sono state proprio quelle storie a convincere le Marvel a rendere sacro ogni stronzo cagato da quest'uomo.

E devo ancora spiegare perché odio Brian Michael Bendis?
Un autore che dovrebbe essere rilegato a scrivere miniserie per personaggi singoli, e non Crossover o comunque saghe che stravolgono l'intero Universo Marvel.
Perché lo sa fare in un solo modo. MALE.


#2 FEAR ITSELF - IL POTERE DELLA PAURA

Fear Itself, pubblicato nel 2011, scritto da Matt Fraction e disegnato da Stuart Immonen.



«Hai paura di... »

Avrò sempre paura di ritrovarmi a comprare e leggere roba del genere.
Quando, nel bel mezzo della Heroic Age, diffusero i primi teaser di Fear Itself, molti pensarono di stare per assistere ad un evento molto più violento, maturo e adulto. C'era un certo interesse nei confronti del suo tema centrale, ovvero la "paura stessa".
Purtroppo questo tema non si può nemmeno considerare perso per strada, perché non è stato MAI affrontato dall'autore della storia.

Inoltre, la storia si basa su una delle retcon più stupide che la Marvel abbia mai proposto, ovvero l'entrata in scena di un fantomatico fratello segreto di Odino, il Dio asgardiano della Paura, Cul.
Fear Itself racchiude in sé tutti i peggiori difetti dei Crossover Marvel che escono negli ultimi anni: un tema interessante mandato in fumo sin dall'inizio, la prospettiva di cambiare tutto senza cambiare nulla, inutili e dannose modifiche alla continuity, trama insulsa e una narrazione che si trascina lentamente verso il niente.
L'intera vicenda ruota attorno alla lotta contro il Serpente e contro gli esseri che hanno raccolto i suoi otto martelli, ovvero i Valorosi. Gli unici momenti che si possano definire degni di nota sono la morte di Bucky, Stark che si concede una bevuta e Cap che solleva il martello di Thor.
E devo ancora capire come abbia fatto Thor a sconfiggere da solo Hulk e la Cosa (armati di due dei martelli del Serpente), quando lo stesso Thor per anni abbia avuto difficoltà a battere solamente Hulk nella sua versione base.

Ma il difetto più grande di Fear Iself è senza dubbio l'inutilità. Cos'ha cambiato questo evento? Nulla.
Ha introdotto un Villain che è stato subito detronizzato, potenziato eroi e criminali che sono stati depotenziati all'istante.
Per non parlare dei morti: Thor e Bucky, uccisi rispettivamente dal Serpente/Cul e da Skadi (ovvero Sin, la figlia del Teschio Rosso) sono tornati dopo pochissimo tempo, rendendo i loro anonimi decessi, ancora più anonimi.

Insomma, durante il periodo di uscita di Fear Itself chiunque avrebbe anche potuto prendersi una pausa dai fumetti Marvel, e una volta trovato non avrebbe riscontrato quasi nulla diverso.


MENZIONI D'ONORE (o meglio, DI DISONORE)

-Hulk #1-25 di Jeph Loeb (conosciuta anche come la Saga di Hulk Rosso, poi Fall of the Hulks, poi WWH's). Lo ripeto: mille personaggi, infinite scazzottate, bad writing e mindfuck epocali. Pareva più DragonBall che un fumetto Marvel.
-Age of Ultron di Bendis. Anonimo, inutile, l'ennesimo Crossover che sembra dover cambiare tutto ma finisce con non cambiare nulla. Una mera operazione commerciale per pubblicizzare il film.
Ultron è ormai la carta che si giocano gli autori quando non hanno idee o villain da proporre.
So che per molti avrei dovuto inserirlo (magari anche al primo posto), ma è stato talmente anonimo da meritare solo una menzione.
Personalmente lo ritengo comunque non peggiore di Fear Itself.
-Secret Invasion di Bendis. Realizzato in modo decisamente sottotono, ma obbiettivamente rimane uno dei pochi Crossover che ha avuto un impatto serio sull'Universo Marvel sia prima che dopo l'evento. Buona costruzione, ma mediocre la realizzazione.



#1 ULTIMATUM

Ultimatum, pubblicato nel 2009, scritto da Jeph Loeb e disegnato da David Finch.




E dopo un idiota dovrebbe scrivere testate minori (Bendis), passiamo a un idiota che secondo me andrebbe licenziato. Jeph Loeb.
Come dissi in quest'altro articolo, le storie di Loeb hanno essenzialmente due ingredienti: mille personaggi e grandi scazzottate, condite per lo più da mindfuck narrativi e bad writing (citando come esempio il pessimo lavoro in Ultimates 3).

Tuttavia, Ultimatum non fu solo quello, ma anche la distruzione totale dell'Universo Ultimate Marvel.
Partita molta bene, la nuova etichetta della Marvel Comics, dopo 8 anni di vita stava arrancando parecchio, registrando vendite sottotono e molto basse, soprattutto riguardo Ultimate X-Men e Ultimate Fantastic Four (due serie decisamente mediocri, che in ben pochi numeri hanno ingranato).

La Marvel, Joe Quesada in testa, decise allora di fare la cosa più semplice per ridare linfa al progetto: distruggere tutto con un grande evento, per poi ripartire da capo con nuovissimi scenari.
Ed è quello che accadde: durante Ultimatum l'Universo di Terra-1610 venne completamente stravolto, e quasi tutti i personaggi (dai più importanti ai più inutili, dai villain agli eroi) morirono definitivamente.

Ma se Assedio e AvX si possono in riassumere in un paio di frasi, Ultimatum si lascia descrivere in poche parole. Magneto uccide tutti, i pochi rimasti si alleano e lo sconfiggono.
La narrazione del Crossover è formata da puro e semplice SURREALISMO. 
Eventi che accadono senza una logica o un filone, sottotrame banali e stupide (come quella dei F4 e di Spider-man), badwriting come se piovessero (la morte di Wolverine, per esempio), ma soprattutto una media di almeno tre morti a pagina.

In pratica, leggere Ultimatum è come leggere un What if...? apocalittico, ovvero una montagna di avvenimenti infilati in poche pagine, con tanto di morti che si susseguono una dopo l'altra come una serie di Tic Tac.
Non solo personaggi inutili come Dazzler, Madox, Angelo, Strange ("Tranquillo, un demone si può neutralizzare con incant..." puff, morto), Capitan Bretagna, Nightcrawler, Blob, Wasp, ma anche gente importante che poteva servire in futuro, come Devil, Wolverine, Giant-Man, Psylocke, Bestia, Ciclope e Destino (stritolato dalla Cosa senza nemmeno difendersi).
X-Men decimati, F4 divisi, Ultimates dimezzati, villain importanti uccisi... insomma, un completo sterminio dell'Universo Ultimate che avevamo conosciuto in quegli anni.
I dialoghi originali erano talmente assurdi e fuori luogo che ho provato quasi imbarazzato per il povero Pier Paolo Ronchetti, costretto a tradurre un simile abominio.

Insomma, l'Universo Ultimate Marvel doveva morire per poi provare a rinascere dalle sue ceneri.
Solo che Jeph Loeb a malapena ha lasciato quelle.
Non solo il peggior Crossover della storia della Marvel, ma sicuramente una delle peggiori storie pubblicate negli anni 2000.





Detto questo, lamentarsi se la Marvel, oggi, scrive storie del genere o ogni anno ci propina eventi tanto mediocri, non serve a nulla.
L'unica soluzione, purtroppo, è smettere di leggerli.
Ed è questo quello che ho fatto io, almeno con i principali Crossover (fino a Secret Wars).
Pensavo sarebbe stata una scelta ardua, ma tanti autori Marvel me l'hanno resa molto molto facile.
Bendis mi ha frantumato i coglioni (quando odio Brian Michael Bendis), Loeb mi ha fatto sentire stupido, Fraction mi ha deluso e poi fatto incazzare.
Perché alla fine comprare per poi rigettare quello che si compra (sapendo già che al 90% si tratterà di un buco nell'acqua) è solo stupido. Ovviamente una persona non può sapere se le piacerà quello che sta per leggere, ma concorderete con me sul fatto che è stupido continuare una serie banale oppure ogni anno spendere decine di euro al mese per aggiornarsi su tutto ciò che succede in un Crossover.



Complimenti a tutti coloro che hanno avuto il coraggio di leggere questa classifica da cima a fondo (e per i commenti positivi al precedente articolo su Capitan America e le retcon più famose).
Un saluto a tutti quelli che sono venuti a trovarmi alla Sagra dei Fumetti di Verona, a dirmi cosa ne pensavano del mio libro e di ciò che scrivo in generale, e per tutti i messaggi privati di apprezzamento che ormai ricevo ogni settimana. Vi ringrazio moltissimo.
Come al solito vi ricordo di seguire su Facebook L'isola di Asgralot, per rimanere aggiornati con tutte le pubblicazioni del blog; e perché no, a dare un'occhiata al mio libro su Amazon.com, disponibile sia in cartaceo che in e-book.
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Alla prossima!


-Gilgamesh

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