venerdì 24 dicembre 2021

Spider-Man No Way Home: un'altalena di emozioni che fanno dimenticare la comicità e gli errori



Spider-Man: No Way Home ormai è agli archivi, e anche se le discussioni per determinare se sia stato un film bello o brutto animeranno gran parte del 2022 e dei prossimi anni, una cosa con certezza la possiamo affermare: è stato uno dei cinecomics più memorabili di sempre.
Il ricordo di ciò che è stato compiuto in questo progetto rimarrà impresso per sempre non solo nei fan di Spider-Man, non solo nei fan dei film Marvel, ma dei cinecomics e per esteso, del cinema in generale.
Impresso per sempre, sì, insieme alle sue incredibili cazzate.

A grandi linee direi che è molto difficile non divertirsi e non lasciarsi trasportare dalla magia di questo ultimo film sull'Uomo Ragno, forse il più emozionante dai tempi di Spider-Man 2, solo che in generale non si è badato molto alla coerenza narrativa e alla credibilità dei vari risvolti di trama.
Si pensava che il paragone con Endgame si sarebbe limitato solo al fenomeno mediatico che hanno rappresentato entrambi, invece riguarda diversi aspetti: un film emozionante, commovente, pieno di fanservice benfatto e da impazzirci su, ma tutto sommato trascurato dal punto di vista della trama e con una comicità che talvolta è da spararsi.
Parliamone in chiave critica e ovviamente ironica come ho già fatto nella nella recensione senza spoiler presente sulla pagina.


La terrificante prima parte: riecco High School Spider-Man

In questi tre film di Holland diretti da Jon Watts c'è chi ha vissuto bene la parentesi adolescenziale/ironica che ha dettato l'impostazione delle trame e dei dialoghi, chi l'ha vissuta male, e chi invece come l'ha vissuta come un incubo.

So di ripetermi, capisco di essere pesante e che probabilmente starò sui coglioni pure a chi condivide le mie critiche al Bimbo Ragno/Iron Boy/Hannah Montana di Holland con il suo costume supertecnologico - che manco sa usare, geniale -, ma andiamo, queste non sono battute nemmeno da Ned: Scuola di Sopravvivenza o da Zack e Cody sul Ponte di Comando, ma per il pubblico dei Me contro Te. Niente può essere più lontano da quelle che sono le battute dei fumetti, delle serie animate e dei film di Spider-Man.
Ci si abitua talmente tanto a questo ritmo che già dopo due frasi normali pronunciate da un personaggio qualsiasi sai già che alla terza arriverà la stronzata.

Ma poco importa, bene o male questa prima ora scorre bene fino all'arrivo di Doc Ock e al coinvolgimento di Strange, e a quel punto l'ironia da quarta elementare si disperde un po'.

Il vero momento MANI NEI CAPELLI di questa prima parte è però rappresentato dall'Incantesimo di Strange, perché se nel primo trailer si dava l'impressione che Peter avesse incasinato tutto per salvare il suo rapporto con MJ, qui la cosa viene raccontata in maniera ridicola, dando la sensazione che pure se Strange avesse cancellato la memoria a chiunque tranne a coloro che gli stavano a cuore, l'avesse fatto ammettere al college, fatto vincere alla lotteria e regalato una vacanza con Ana de Armas il Bimbo Ragno avrebbe rotto i coglioni rovinando tutto. 

Tre film di Spider-Man. Tre fottuti film di Spider-Man basati sullo stesso risvolto di trama: Peter fa una cazzata dannatamente stupida e deve rimediare.
Se nel primo Homecoming era imbarazzante - lui che fa lo scemo per la città rischiando la sua vita e quella degli altri, e questo dovrebbe essere l'Uomo Ragno - se in Far From Home era assurda - ovvio, sì, perché non regalare un'arma di distruzione di massa a un mezzo sconosciuto? - qui in No Way Home assistiamo a una fusione delle due cose.
E avevo seriamente paura che tutto il film fosse circondato da quest'aura di infantilità, ma per fortuna non è stato così.

L'arrivo dei Sinistri Non Sei

In un film in cui la gestione dei personaggi e della trama non è stata esattamente il massimo, la parentesi riservata ai Villain è stata una delle parti migliori. Verissimo, una gestione parecchio schizofrenica riguardo i loro arrivi e alcune loro scelte, ma nel complesso li hanno sfruttati molto bene.

CIAO PETER
Doc Ock e Osborn mattatori a dir poco, con il secondo che si riconferma ciò che è: uno dei migliori Villain della storia del cinecomics. Forse il migliore di sempre.
Probabilmente per lo spazio ricevuto e per come hanno saputo sfruttarlo si sono rivelati i due personaggi migliori del film. Nulla di strano che due Villain dal carisma tale giganteggino all'interno della piattezza e della mediocrità dei personaggi di questa trilogia, in fondo sarebbe stato come far diventare Walter White e Gus Fring due personaggi della Casa di Carta.
Geniale a dir poco l'idea della maschera distrutta, cosa che potrebbe avere perfino risvolti sul futuro Goblin del MCU.

Non posso dire che Electro risplenda dal punto di vista narrativo, ma questo upgrade nell'aspetto, nel carattere e nei poteri gli fa dannatamente bene e lo rende molto meglio di come era reso in TAS 2, dove secondo me Jamie Foxx era risultato sprecatissimo. Ancora oggi fatico a comprendere l'idea che ebbero ai tempi, ossia ingaggiare un attore così cazzuto per una parte tanto inadatta.
I punti deboli del gruppo sono rappresentati dall'Uomo Sabbia e da Lizard.
Riguardo il primo mi accontento che non lo abbiano reso uno stronzo qualunque ma che abbiano conservato la sottotrama della figlia, con il secondo invece non ci hanno nemmeno provato, ma non è un gran peccato: in fondo si tratta del Villain meno carismatico (sia in generale che nella sua precedente apparizione) e del meno potente. 
Citazioni, le stai facendo bene



Se però parlo di gestione schizofrenica è perché il voltafaccia di metà film di questi ultimi tre è giustificato a malapena, così come il loro arrivo e la gestione del loro passato.
Va bene, uno può capire che magari Lizard era sempre stato d'accordo con Osborn e/o che come l'Uomo Sabbia voglia tornare a casa, come questa inedita amicizia tra Norman e Octavius, ma non hanno neanche tentato di costruire bene l'unità di questi Sinistri Non Sei. Un Electro deciso a non tornare nel suo mondo con un Uomo Sabbia che vorrebbe tornarci a tutti i costi non ci combinano un cazzo nello stesso team.
Ma aldilà di questi difetti considero più che riuscita la loro gestione all'interno di No Way Home.

Per il resto si può dire solo una cosa:


 li si ama, sia in quei momenti in cui dicono scemenze che fanno o non fanno ridere, perfino quando si rendono ridicoli. Li adori, non puoi non essere contento di vederli.


La morte di Zia May

Il decollo definitivo del film avviene circa a metà, con il tradimento dei cattivi e il momento più sorprendente e inaspettato.
C'erano vari rumor che parlavano della morte di un comprimario, tra cui Ned, MJ, la stessa Zia May, persino Peter stesso, ma difficilmente avrei immaginato che sarebbe stata lei a morire, per di più a metà pellicola e lasciando Peter con quella frase.

Questa terza incarnazione di Zia May, come dico sempre, non mi era mai piaciuta, e non certo per la decisione peraltro molto attuale e logica di renderla giovane e bella, ma per aver racchiuso tutto il suo personaggio in quest'ultima caratteristica. Una figura chiave nella crescita e nella maturazione di Peter ridotta a una mamma gnocca che esiste solamente per far ripetere a chiunque (da Tony Stark a Happy, da insegnanti a compagni di classe fino al kebbabaro marcio in fondo alla strada) quanto è gnocca.

Come temevo avrebbero usato Zia May in questo film
Insomma, se Zia May nelle storie e nei film precedenti riusciva a essere un'ispirazione e una guida per Peter anche non conoscendo la sua identità, questa pur conoscendola risultava completamente nulla.

Ed è per questo motivo che Marisa Tomei in questo terzo capitolo mi stava piacendo particolarmente, sia per il modo in cui stava indirizzando le scelte di Peter che per il fatto che non ci hanno nemmeno proposto una scena in cui flirta con uno dei Sinistri Cinque. O peggio, con uno degli altri due Spider-Man.

Scena della morte comunque realizzata BENISSIMO: la zietta si becca un aliante nelleaschiena che avrebbe tagliato a metà pure Brock Lesnar, si rialza come se non si fosse fatta un cazzo e poi quasi dal nulla si accascia a terra e muore.
Non si percepisce quell'alone di malinconia che caratterizzavano le morti di Zio Ben in Spider-Man e in The Amazing Spider-Man, ma il momento grazie a quanto è improvviso riesce a colpire non poco. Il tutto senza nemmeno menzionare il fantastico corpo a corpo tra Norman e Peter, facilmente una delle migliori scene di combattimento viste nei cinecomics degli ultimi anni.


Spider-Men... uniti

La faccia con cui tutti abbiamo guardato la battaglia finale
Sono dell'idea che la gente sbagli quando lo definisce "il momento che ha salvato il film". 
Sì, è stata una parte del capolavoro di fanservice che reggeva l'attesa del pubblico nei confronti di No Way Home, ma è stato fanservice proposto con un senso: introdurre a tutti gli effetti all'interno del Marvel Cinematic Universe il concetto di Multiverso, il filone fondamentale del prossimo arco narrativo che coinvolgerà un po' tutti i personaggi.
Non è sbagliato parlare di un prodotto che si regge in piedi grazie alla nostalgia, ma non è stata nostalgia fruttata tanto per. Il coinvolgimento di personaggi Marvel utilizzati da altre case cinematografiche apre uno scenario inedito, perfino più inedito di ciò che è stato fatto con X-Men: Giorni di un Futuro Passato e all'interno dell'Arrowverse.

E parlando dell'Arrowverse, mi ha fatto particolarmente piacere vedere Tobey Maguire con la voce che aveva nella Trilogia, soprattutto considerando che Marco Vivio all'interno del MCU doppia già Capitan America, e che al ritorno del Clark Kent interpretato da Tom Welling - doppiato dallo stesso Vivio - in occasione di Crisis gli era stata cambiata la voce.
Ho trovato azzeccatissima l'idea di presentare i due Spider-Man nelle due vesti in cui eccellevano maggiormente: Maguire era il Peter Parker per antonomasia, non aveva di certo bisogno di apparire subito con il costume addosso per richiamare l'iconicità della sua aura, mentre Garfield oltre ad avere dei costumi fedelissimi rendeva nettamente di più nella parte dell'Uomo Ragno.

Dopo l'arrivo di Maguire e Garfield il film porta l'emozione del pubblico alle stelle, fattore che si concretizza sempre di più con il passaggio alla battaglia finale. Può darsi che l'unico difetto di quest'ultima parte sia rappresentato dalle sole battute: troppo frequenti, troppo casuali e in genere neanche tanto "da Spider-Man", ma il passo avanti con la prima terribile parte si sente non poco.
In generale i due Spider-Man sono usati bene quasi quanto i Villain, sia nella loro caratterizzazione sia come spazio che hanno all'interno della storia: per quanto a uno non possa piacere il protagonista del film è e resta Tom Holland ed è giusto che le vicende siano incentrate su di lui.

Il ruolo di Ned nel film
La battaglia finale a livello visivo l'ho trovata abbastanza confusionaria ma nel complesso
soddisfacente, e buona l'idea di cominciare con un onesto 3 vs 3 per dare spazio a tutti e accrescere allo stesso tempo l'hype nei confronti dell'arrivo di Green Goblin.

Momenti migliori: senza dubbio il salvataggio di MJ da parte dello Spider-Man di Garfield e il confronto finale con il Peter di Maguire che ferma il Peter di Holland mentre cerca di uccidere Goblin.
Due dei tanti esempi che rendono le loro apparizioni non due cose fatte tanto per il pubblico, ma un modo per rendere loro giustizia.
Non ho ben compreso la scena dell'accoltellamento di Maguire in sé, per un attimo ha dato l'idea di voler dare a questo Spider-Man, senza dubbio uno dei personaggi più iconici della storia dei cinecomics, una fine simile a quella di altre due icone indiscusse: l'Iron Man di Downey Jr e il Wolverine di Hugh Jackman, ma tale scena non ha portato a nulla, se non a un'ennesima battuta. Boh.

Scrocchiatina?

L'unico momento di tutta la battaglia che fa storcere il naso è la risoluzione finale con l'aiuto di Strange. Non ci si sofferma molto su di lui ma considero il Dottor Strange il personaggio usato peggio di tutto il film: una macchietta, uno che non sapendo come usarlo se non come deus ex machina lo si è messo in disparte in maniera quasi ridicola e che non sembra nemmeno sé stesso. A fine film quando si assiste al trailer di Multiverse of Madness si ha quasi l'impressione di vedere un altro personaggio. Per il resto, sì, siccome in questo film le regole su Multiverso e magia vengono decise sul momento Peter risolve tutto facendo una cosa che poteva fare anche all'inizio, con uno Strange che esiste solo per prendere le ordinazioni. Ma per quanto forzato sia, senza questo momento non si sarebbe arrivati a un finale che considero quasi perfetto.


Il finale rasenta la perfezione

Oh, finalmente. Finalmente vedo questo Peter Parker fare cose da Peter Parker, comportarsi da Peter Parker e sembrare veramente una vaga riproduzione del supereroe fatto di superproblemi, rinunce e difficoltà che ha saputo diventare il simbolo della Marvel.
Il costume finale, con tanto di macchina da cucire sullo sfondo, lo considero il tocco di classe definitivo. La frase sull'AFIETO, la ciliegina sull'incredibile torta di nostalgia cucinata in questo film.
La conclusione degna per una Trilogia che tuttavia a eccezione di questo film considero quasi una perdita di tempo, un continuo rimandare: è stato veramente pesante dover aspettare tre capitoli per completare la maturazione di un Uomo Ragno che per le prime due pellicole e mezzo si ha fatto quasi fatica a definire tale, eccetto forse in Civil War e nei due Avengers finali, dove ho trovato l'Uomo Ragno gestito nettamente meglio.
Spero che il tutto si concretizzi meglio nel futuro quarto film con Holland, con la totale cancellazione di queste atmosfere alla Zoey 101 e Hannah Montana, niente più HOME nel titolo, un'ironia ridimensionata e un eroe dagli atteggiamenti più coscienziosi a maturi.
Altrimenti non faremo altro che assistere a un altro nulla di fatto, un terzo film di Spider-Man che somiglia a una serie TV di Disney Channel, con Peter alle dipendenze di un'ennesima guida e con il Villain che salva baracca e burattini.
Non sarebbe nemmeno così male se eliminassero Ned e MJ, nonostante risultino dannatamente fastidiosi devo ammettere che hanno avuto la loro utilità nel film, ma sarebbe meglio non farli apparire più.

Un finale che lascia anche aperta la possibilità di rivedere gli altri due Spider-Man, insieme a un'interessante prospettiva: vedere la storia dello Spider-Man di Garfield conclusa. Non è mai stato il mio preferito, ma mi ha lasciato un senso di amarezza vedere il progetto attorno a lui concluso tanto bruscamente, e non mi dispiacerebbe affatto se i Marvel Studios decidessero di produrre uno spin-off con protagonista il suo Peter Parker.


Per me è importante riconoscere i chiari difetti di No Way Home e ammettere che hanno retto un intero film sul fanservice e la nostalgia.
Come è importante ammettere che tra un film di Spider-Man scritto alla perfezione e vedere invece questa nostalgia soddisfatta in un prodotto ben più trascurato, il pubblico avrebbe virato senza pensarci verso la seconda opzione.

A cosa punta il Marvel Cinematic Universe: a fare un ottimo film o a fare un film che il pubblico non scorderà mai creando addirittura un momento inedito e irripetibile? 
No Way Home resterà per me il progetto che più di tutti si può paragonare ad Avengers: Endgame, un film-evento fatto di momenti indimenticabili e attesi da anni, con un finale reso benissimo, nonché un autentico sogno che si realizza per chi di questi personaggi è stato fan da sempre, con emozioni a non finire che fanno quasi dimenticare i difetti della trama e l'eccessiva e poco divertente comicità.
Il film dei fan, per i fan.


P.s.:
Bella e giusta la scena dopo i titoli di coda con Venom: in un colpo solo ci siamo guadagnati il simbionte nel MCU e abbiamo evitato un film con questo clown nero interpretato da Tom Hardy.
Ma non erano solo i cattivi che conoscevano l'identità di Spider-Man ad aver cambiato universo?

IL MEGLIO:

  • La gestione dei Villain e dei due Spider-Man
  • Zia May
  • Gran parte delle sequenze d'azione
  • Le citazioni
  • Il finale
  • Tom Holland nella seconda metà di film
  • L'apparizione di Matt Murdock
  • JK Simmons come J. Jonah Jameson è la cosa più sublime della storia dei cinefumetti

IL PEGGIO:

  • Tom Holland nella prima metà di film
  • Tre quarti delle battute pronunciate e atmosfera iniziale troppo bambinesca
  • Massime sulla magia e sul Multiverso gestite un po' alla come viene
  • Strange è dannatamente ridicolo
  • Alcuni errori di continuity legati al passato e all'apparizione dei Villain
  • Azioni spesso confusionarie durante la battaglia finale
  • IL FOTTUTO PUBBLICO CHE URLA IN SALA



Ah, per caso qualcuno ha visto questo tizio?
A meno che non fosse interpretato da Charlie Cox



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